Budapest

I PARTE
II PARTE

Ciao raga, nuovo viaggio, nuovo paese, nuovo itinerario!

Di seguito, come sempre, indicherò i siti e le escursioni di maggiore interesse che, a paper mio, non bisognerebbe assolutamente perdersi.

Nuovo viaggio, vecchio metodo
ogni sito avrà un valore che va da 1 a 3 stelle.
⭐: “se ho tempo”
⭐⭐: “da vivere”
⭐⭐⭐: “must do”

Budapest, si racconta…

Il quartiere di Buda è stato fin da subito il cuore della città di Budapest. Collocato su una collina, insieme alle mura del suo Castello, offrì rifugio agli abitanti di Pest che, divenuti insostenibili gli attacchi dei mongoli, lasciarono la città. Nacque così una città bellissima, capace di confrontarsi con le vicine Praga e Vienna.

Ma poi arrivarono i turchi che conquistarono Buda nel 1541 restandoci per quasi 150 anni. L’influenza turca fu imminente: le chiese divennero moschee e sorsero minareti e bagni turchi. Nel 1686, dopo 75 giorni di bombardamenti, gli austriaci liberarono Buda, ma dello splendore precedente non rimase niente: fu ricostruita facendo fede al vecchio aspetto. Di nuovo distrutta nel 1945 e nuovamente ripristinata, oggi è sede del Palazzo Reale, della Chiesa di Mattia e tantissimi angoli ricchi di palazzi e monumenti culturali.

Il Ponte delle Catene⭐⭐⭐

Prima della sua costruzione, l’unica costruzione che collegava le due città era un ponte mobile che, tuttavia, solo in condizioni favorevoli era possibile predisporre. Secondo la leggenda la costruzione di un ponte fisso si deve al Conte István Széchenyi, da cui il ponte prende il nome ufficiale. Il conte aveva il padre morente a Buda mentre lui si trovava a Pest: non solo non riuscì a dargli l’ultimo saluto ma dovette attendere una settimana prima di poter partecipare al funerale. Decise così di far progettare il ponte all’ingegnere inglese William Tierney Clark e far seguire i lavori allo scozzese Adam Clark. Alla fine del ponte ci sono leoni e altri simboli: secondo una leggenda, questi leoni scolpiti non avrebbero la lingua e questo avrebbe spinto Adam Clark a suicidarsi per la vergogna. L’ingegnere era molto orgoglioso del suo ponte e sfidava chiunque a realizzarne uno più bello e grande. In realtà i leoni hanno la lingua, ma si riesce a capirlo solo vedendoli dall’alto.

|Città vecchia, il Quartiere di Buda

Il castello di Buda⭐⭐⭐

La Fortezza (Vàrnegyed) sul colle di Buda, comprende il Castello, il Bastione dei pescatori e la Chiesa di Mattia. Per raggiungere il complesso è possibile prendere il Siklò, la piccola funicolare costruita nel 1870 (partenze ogni 10 minuti- 0,60 €) oppure alla fine del Ponte della Catene, lasciandoselo alle spalle, sulla sinistra troviamo i gradini della Scalinata Reale (a parer mio nulla di così faticoso, oltretutto vi sono anche le ascensori 😀 ).

Il Bastione dei pescatori offre una bellissima piazza, dove è possibile passeggiare, usufruire dei punti ristoro e godere dell’eccezionale panorama sul Danubio. E’ abbellita da chiostri, scalinate e da sette torrette che rappresentano le sette tribù magiare che conquistarono le terre oggi conosciute come Ungheria.

…E i suoi sotterranei (Labirinto) ⭐⭐⭐

Il Labirinto del Castello di Buda sicuramente una tra le tappe obbligatorie a Budapest, e la più emozionante a livello sensoriale. Lasciarsi trasportare nel passato, camminare laddove molti decenni or sono esistevano stanze di tortura e prigioni. Percorre le stesse gallerie che i soldati utilizzarono durante le guerre mondiali come bunker, ospedale militare e rifugio segreto (biglietto di ingresso 6€).

Il Monte Gellért⭐⭐

Il Monte prende il nome da San Gerardo vescovo che, nel 1064, chiuso in un barile pieno di chiodi, fu fatto rotolare da questa collina dai pagani ungheresi che si opponevano alla sua opera di conversione al cristianesimo (era possibile visitare il suo interno, ma lo hanno chiuso. Leggevo che era sconsigliato, in ogni caso).

Città nuova, il Quartiere di Pest

|La Sinagoga di Budapest ⭐⭐⭐

La Sinagoga di Budapest anche chiamata Sinagoga Dohány, è il più grande edificio di culto ebraico d’Europa, capace di accogliere fino a 3000 persone, e la seconda nel mondo, dopo quella di New York. Bombardata nel 1939, danneggiata durante l’occupazione nazista e durante la battaglia per la liberazione di Budapest, nel 1991-1996 venna restaurata tornando al suo splendore originario.

Al suo interno è possibile visitare il suo giardino dove si trova “L’albero della vita“, il memoriale all’Olocausto opera di Imre Varga, un salice piangente sulle cui foglie è impresso il nome di quei martiri.

| Vásárcsarnok ⭐⭐⭐

Vásárcsarnok, il mercato coperto centrale, il più bello della capitale nonché il più grande d’Europa. ATTENZIONE: aperto solo mezza giornata, chiude alle 14:00. Consiglio di fare un giro, magari verso le 12 cosi da fermarsi poi per il pranzo. I mercati mi affascinano sempre, credo siano il punto di massimo contatto con la cultura e la tradizione del posto. E’ possibile trovare qualsiasi varietà di salame ungherese, formaggi tipici e tanto altro. Per il pranzo vi sono diversi “street food”, con piatti tipici, ad ottimo prezzo.

La Piazza degli Eroi a Buda ⭐⭐⭐

Una piazza imponente con al centro il Monumento del Millennio ( e me ahah), costruito per celebrare il millesimo anniversario della conquista magiara. Il leggendario Arpad che condusse alla vittoria le sette tribù magiare e a cui si deve la conquista della Patria nel 1896.

Scarpe sulla riva del Danubio⭐⭐⭐

Altro memoriale all’olocausto, in ricordo dei martiri che venivano portati lunga la riva del Danubio, legati a gruppi di tre, e scaraventati in acqua. Solo colui che capitava al centro era il predestinato a una morte immediata per mano di una pallottola, gli altri 2 erano trascinati a fondo, nella corrente, dal peso inerme del cadavere.

Il Parlamento⭐⭐

L’architetto ungherese Imre Steindl si ispirò, per la sua opera, al Parlamento di Londra e al Duomo di Colonia. E’ possibile la visita guidata al suo interno, tuttavia i biglietti terminano rapidamente, dunque consiglio di acquistarli online diversi giorni prima. Da qui ci si sposta a piedi alla Piazza della Libertà.

Piazza della libertà (Szabadság tér)⭐⭐

Qui si trova l’obelisco che ricorda i soldati russi caduti durante l’assedio alla città del 1945, speciale in quanto pare essere l’unico monumento sovietico cui è stato concesso di rimanere in città dopo la caduta del Comunismo (le altre statue le troveremo al Memento Park). È circondato da magnifici palazzi, tra cui quello della Banca Nazionale e dell’ambasciata degli Stati Uniti. Pausa pranzo qui ?

IL MIGLIOR POSTO DOVE MANGIARE A BUDAPEST⭐⭐⭐

Perché il miglior posto ? Semplice, non è turistico, è tipico ungherese. Si è quasi in imbarazzo per l’ampia scelta di piatti tradizionali tra cui scegliere (stranamente vi è anche la traduzione italiana). Inoltre con 10-15€ si pranza. Il ristorante si chiama: Kisharang Etkezde.

L’Isola Margherita⭐⭐

Prima dell’Isola di Margherita esistevano tre isolotti distinti: l’isola Balneare, l’isola dei Pittori e l’isola delle Lepri. Unite dal cemento alla fine del 1800, oggi formano un’unica isola che prende il nome dalla figlia del re Béla IV, Margherita, che dopo l’invasione tartara si ritirò in un monastero sull’isola stessa.

Questa meta la terrei come ultima, poiché non offre nulla di eccezionale, se non il semplice fatto che si trova su un isola, in cui il divieto di transito la fa sembrare un camping turistico.

Dove dormire a Budapest ?

Di natura backpacker, ho alloggiato in pieno centro storico, di fianco la basilica di Santo Stefano, all’Adagio Hostel 2.0 . Economico, pratico e pulito. Inoltre i letti erano belli spaziosi e comodi. Camerata da 4 mista. Possibilità di utilizzare un piccolo angolo cottura.


Il mio viaggio a Budapest termina qui, spero che possa essere l’inizio del vostro! Credo di aver dato tutte le informazioni più importanti per vivere al meglio questa città! Per qualsiasi domanda, dubbio e perplessità non esitare a contattarmi!


Non perderti i miei viaggi, ci sarà da divertirsi!
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Pubblicato da Andrea Ventriglia

Ciao sono Andrea TravelNoWords, napoletano, vivo al nord, e amo la vita. Come la maggior parte delle persone viaggiavo occasionalmente, ad Agosto, a Natale e a Pasqua, insomma nei periodi festivi. Nel 2019, Il viaggio in Giappone, insieme a quello che diverrà poi il mio mentore, scaturisce qualcosa in me. Così quell’estate decido di appendere giacca e camicia per sempre, insieme a quella valigetta 24 ore che verrà sostituita da uno zaino sulle spalle! Ed eccoci qui, il mio nuovo me, pronto per il cammino di Santiago, quello portoghese, per ritrovare me stesso, fare chiarezza tra i miei pensieri. Seguono poi i viaggi in Cina e Thailandia. Arriva la pandemia, la quale mi respinge in Europa, quindi Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, e poi la nostra terra, Via degli dei e ultimissimo Cammino 100 torri nella magica Sardegna. Credo che le parole, quelle di nero su bianco, a volte non siano sufficienti a trasmettere le emozioni che un viaggio può regalarti, per questo ho scelto di raccontarteli attraverso i miei video. Guarderai con i tuoi occhi, quello che io, ho visto con i miei. Di città ne ho viste diverse, di emozioni ne ho vissute tante, ma il viaggio è appena iniziato!

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